Tab Article
L'amore di un figlio verso la madre, a dieci anni dalla scomparsa di Lei, è un motivo insistente delle poesie qui raccolte: si tratta di un archetipo del sentimento umano-artistico di tutti i tempi, tradotto nella liricità innocente e lieve, comune e, nello stesso tempo, particolare da Pasquale Geusa, poeta salentino. Per una inversione analogica della coscienza, la morte materna non è qui rappresentata come una fine nel tonfo del nulla, bensì quale eco di una Presenza sempre evocatrice, capace di risvegliare nell'intimità del vivere la demotivazione ed il vuoto dell'esistenza, che il non senso del morire ispira negativamente. Al muto non più, al confronto del quale nulla è come prima, essendo tutto già passato, la poesia di Pasquale risponde con le parole del ricordo vivente come voce ineludibile, che parla ancora e nel sempre.